Una foglia dipinta dall’autunno su un sentiero di ciottoli grigi.
Questo scatto di Giovanni Filippi già evidenzia uno sguardo attento che sa cogliere particolari inediti di una storia antica, che partendo dai passi di Francesco in questa valle santa, giunge fino a noi semplice e intatta, mentre la voce del Poverello riecheggia nei meravigliosi paesaggi intrisi di spiritualità e bellezza.
Sì, perché è la genuinità di questi luoghi che ci restituisce un’immagine originale di uno dei santi più amati al mondo; le fotografie di questa mostra non sono le solite “cartoline” che ormai siamo abituati a vedere praticamente ovunque; Giovanni ci dona a volte dei dettagli che mostrano l’espressività di una statua, l’essenzialità della roccia, l’armonia di un’architettura incorniciata dalla natura, usando ora il colore ora il bianco e nero con un tocco di poesia.
Sono felice di ospitare questa personale nei locali del Santuario francescano che per primo conobbe il passaggio di Francesco nel 1208, e mi auguro che questo sia solo un inizio per conoscere il talento di un bravo fotografo che, con i suoi occhi e il suo cuore, ha tanto da raccontare.